Yohanes Chiappinelli è ufficialmente entrato nel team dei Carabinieri. Dopo il concorso svolto nei mesi passati; il tesseramento alla vigilia dell’Europeo di Hyères, in questi giorni sta avvenendo l’arruolamento nel prestigioso gruppo sportivo dell’Arma.
Tutto questo giunge quando avremmo voluto festeggiare un suo nuovo grande risultato in maglia azzurra, ma, pare lapalissiano dirlo, nello sport mai nulla è scontato. Un atleta forte, in crescita, con alle spalle un intenso e proficuo periodo di preparazione per l’evento francese, si è scontrato con il fato. Un “destino cinico e baro” quindi?
Ma, ovviamente no, rimediare un infortunio, una dolorosa distorsione per la precisione, dopo poche centinaia di metri dalla partenza, è un accadimento che rientra tra le possibilità quando si fanno competizioni, tanto più in una corsa campestre.
Vederlo procedere lentamente in fondo al gruppo – 83a posizione su 90 partenti allo split time del primo chilometro – è stata una sorpresa, tanto più grande quando i km di gara cominciavano a passare e non sapevamo il motivo di questo ritardo. La sua faccia, solo a tratti sofferente, appariva uguale al suo consueto e sereno volto che consociamo da sempre. Poi lo abbiamo visto riprendere un’andatura più consona alle sua possibilità, superare tanti atleti nell’ultimo giro fino alla ventesima posizione finale. Solo dopo abbiamo saputo, e la caviglia gonfia e fasciata che lo ha accompagnato per il resto della giornata è stata più eloquente di tante parole.
Le parole infatti a volte servono a poco, tanto più per uno che le usa con parsimonia.
I silenzi imperscrutabili di Yohanes, non significano che gioie o dolori vengano vissuti allo stesso modo, con apatia.
Ogni persona reagisce con il proprio carattere agli accadimenti positivi o negativi che siano, per cui non sarà mai da scambiare la mitezza del proprio animo con una riverente rassegnazione.
Per questo Yohanes ha dato nell’occasione piena dimostrazione del proprio valore, qualcosa che anche noi conoscevamo poco, ovvero una reazione fiduciosa, intelligente, di fronte all’avversità accaduta e quindi un ritorno in marcia verso il traguardo. Pochi se ne sono accorti alla TV, perché ovviamente non si vede chi naviga nelle ultime posizioni per oltre metà gara, ma chi era presente non è rimasto impassibile.
Potrebbero bastare l’affetto dei compagni di medaglia e del resto dello staff azzurro a certificare quanto è stato compreso del travaglio personale di questa gara, ma sono soprattutto le parole di Stefano Baldini a imprimere il giusto slancio verso il futuro. “Una reazione da vero uomo” questo in sostanza e in sintesi il pensiero di uno che prima che essere Direttore tecnico della nazionale giovanile, è stato atleta di rango, campione, anzi il campione dei campioni se uno si fregia di un alloro olimpico in maratona, per cui profondo conoscitore dell’animo di un atleta.
E poi c’è il riconoscimento verso il lavoro svolto da Maurizio, verso la sua impronta tecnica attenta, aggiornata e capillare. Una visione insomma aperta verso un futuro agonistico che non conosciamo, che presenterà ancora delle “distorsioni” come questa, ma di sicuro ricca di tante giustificate speranze. Consegniamo quindi un Yohanes integro, moralmente prima che fisicamente, a una nuova società, a un gruppo sportivo militare importante come i Carabinieri, con tanti allori e onorificenze nella sua storia.
Certo, non lo perderemo di vista, lo avremo sempre al nostro Campo, e speriamo anche con la nostra maglia in occasione dei Campionati di società (come consente il regolamento).
Per ora grazie di tutto Yoghi, di questa nuova medaglia d’argento come team juniores agli Europei di cross; del titolo continentale under 20 vinto lo scorso anno; dei tanti allori italiani e primati nazionali degli anni passati; e soprattutto grazie dello splendido trionfo nei 3000 siepi agli Europei juniores di Eskilstuna di questa estate.
Mai l’Uisp Atletica Siena era arrivata così in alto.
A.B.