La foto che lo ritrae, così perfetta nelle simmetrie e nell’iconico bianconero, emblematica per quelle braccia alzate, è speculare alla celebre immagine che il 6 maggio 1954 vede Roger Bannister sul traguardo della pista di Oxford mentre per la prima volta un uomo scende sotto la barriera dei quattro minuti nel miglio.
Il 1954 è l’anno in cui nasce l’Uisp Atletica Siena e, di quel periodo, Mario Casini, venuto a mancare il 31 luglio 2019, è stato l’emblema e l’atleta che con i suoi successi – come questo – ci ha rappresentato.
Scarpette, se c’erano; qualche corsa (di fatto l’unica specialità che aveva appeal in quel periodo); allenamenti empirici e semplici, questa è stata l’atletica di Mario Casini e dei “pionieri” di quegli anni.
Classe 1934, Mario è del gruppo che assieme a Marcello Lachi, Umberto Pinassi, Marcello Bindi accompagna la nascita dell’Uisp Atletica Siena.
Anzi, come ci ricorda e sottolinea Marcello Bindi, l’Uisp Atletica Siena di fatto nasce per Mario Casini, perchè Foffo Dionisi vuole consentire a questo talento di correre in pista, nelle gare FIDAL, e, per farlo, è necessario costituire una società affiliata alla federatletica che vada oltre ai tre gruppi podistici senesi dell’orbita Uisp di quegli anni (la Dinamo dello Stellino, l’Aurora di Ravacciano, l’Assi Siena).
Nel 1953 Mario aveva vinto a Roma i 3000m nella finale del Gran Premio del Mezzofondo, manifestazione nazionale organizzata dal Corriere dello Sport rivolta ad atleti non tesserati per la Federazione, precedendo il più giovane Antonio Ambu, di lì a qualche anno uno dei migliori maratoneti azzurri della storia.
Con le stimmate del campione, o campioncino a seconda della prospettiva, Mario Casini è il giovane di talento che si afferma tra pista (800 e 1500) e cross a livello regionale; scala i ranking – parola anglofona sicuramente non molto in uso all’epoca – passando dalla terza alla prima serie (allora non esistevano allievi/juniores/ seniores, ma erano i risultati tecnici a decretare la fascia di merito del singolo) partecipa anche a raduni della nazionale, stringendo amicizia con Gianfranco Baraldi, olimpico a Melborurne e Roma.
Non vogliamo ricostruire la sua biografia sportiva in modo frammentario o incompleto dopo tanti anni, ma con certezza – appellandoci alla nostra newsletter interna “CorriSaltaLancia di fine anni novanta – troviamo i suoi nobili tempi ancora ai vertici delle nostre graduatorie: 1’57″5 negli 800m siglato l’8.6.1957 a Firenze e 4’01″4 nei 1500 siglato a Milano il 30.9.1955.
Bisogna astrarsi dal presente per capire quell’atletica in bianconero, umile ma orgogliosa; povera di mezzi ma non di volontà; che si svolgeva su una pista in terra di 215m, quattro corsie, incastrata tra due bastioni sotto la Fortezza (lato viale Vittorio Veneto).
L’indumento “tecnico” era prezioso, e chi lasciava l’attività era obbligato a restituire la muta sociale per darla ad altri; con quali scarpe si corresse è facile immaginare, e con quali conseguenze su tendini e muscoli, è altrettanto facile comprendere.
Sarà proprio la tendinite – subdolo nemico degli sportivi ancora adesso, ma oggigiorno gestibile con le moderne tecniche fisioterapiche – a portarlo a lasciare l’attività agonistica, oltre ovviamente alle necessità della vita (se non si vive di atletica oggi, figuriamoci negli anni cinquanta).
Animo schietto e gioviale, Mario Casini è rimasto a lungo all’interno della società e del mondo sportivo, dando un apporto fondamentale anche nell’organizzazione del Meeting dell’Amicizia.
Una delle ultime immagini che ce lo legano alla nostra società è proprio del 2014, presente alle celebrazioni del sessantennale a Palazzo Patrizi, con i segni dell’età, ma pur sempre ironico e con il sorriso sulle labbra.
Ai figli e alla moglie le condoglianze di tutta l’Uisp Atletica Siena.
Grande Mario grande amico grande atleta un abbraccio alla moglie a Claudio e Fabio. Tantissime condoglianze con tanto affetto.ENZO BUTINI