Con quell’aria da attore shakespeariano, lo sguardo profondo incastonato da una barba candida, Claudio Perucchini era l’opposto della severità che emanava nel volto, bastava sentire il suo bell’accento romano e aspettare una delle sue pronte battute per rendersene conto e stabilire un immediato contatto umano.
Tutto questo traspare nelle testimonianze che abbiamo raccolto, nelle altre che potrete leggere sulla nostra pagina Facebook, o in quelle che altri vorranno mandarci.
Ricordi giunti da parte di vari ex atleti e tecnici che sono cresciuti sotto la presidenza di Claudio e che a lui sono rimasti legati con affetto. Ricordi e aneddoti spesso divertenti, segno inequivocabile dell’umanità che ha contraddistinto le sue azioni.
Fabrizio Finetti
Sto piangendo mentre scrivo e non mi vergogno di dirlo, perchè Claudio è la persona che ha inventato l’Atletica a Siena. Il Campo Scuola, come molti senior si ricorderanno, era un vero deserto prima del suo arrivo. Claudio, spalleggiato dall’inesauribile Renata ha inventato dal nulla una società fatta da pochi bischeri che correvano in ordine sparso, tra gare su pista, campestri e feste dell’Unità. Claudio ha inventato prima di tutto un modo di stare insieme che nell’atletica senese non esisteva; ha portato le ragazze al Campo Scuola, quando negli anni Settanta (fino al 1979) la nostra società aveva una sola tesserata! I miei coetanei si ricorderanno di Wurz, il mitico pulmino del 1951 che nell’81, a stento, riuscì a portarci in Carinzia. Si, perchè le “vacanze”, come allora si chiamavano stage e raduni estivi, le aveva inventate sempre lui, il mitico Peru.
Grazie Claudio, ho capito che l’Atletica non può essere uno sport individuale.
Angela Fè
Claudio era un amico ed un grande presidente negli anni 80 insieme alla moglie Renata è riuscito a creare un gruppo, una società, ma diciamolo pure una famiglia di ragazzi e di giovani atleti . In quel periodo io affrontavo le mie ultime gare ed iniziavo ad allenare i miei primi atleti inizialmente i miei fratelli è più altri giovani del mio paese .
Ricordo con affetto la sua disponibilità nell’ospitarci a casa sua quando per ragioni di forza maggiore e partenze molto mattiniere per trasferte affrontate con il mitico pulmino dovevamo rimanere a Siena .
Un giorno è venuto anche a casa mia per convincere mio padre a far partecipare i miei fratelli Stefano e Marcello ai campionati Italiani Uisp di Napoli , ed insomma con le sue parole e la sua simpatia è riuscito a fargli cambiare idea ed abbiamo potuto partecipare a quella bellissima trasferta .
In quel periodo aveva riorganizzato in maniera ottimale il settore giovanile dando l’incarico di seguire la categoria ragazzi e cadetti a me e Giuliano Nannetti dicendo che eravamo perfetti insieme perché io facevo la parte dell’allenatore severo e intransigente sui lavori da fare, mentre Giuliano era l’animatore giocoso che rendeva divertente l’allenamento .
Claudio è stato una persona importante nella mia crescita come allenatore mi ha dato sempre molta fiducia ed uno dei miei primi programmi di allenamento che ho preparato è stato per la figlia Silvia promettente mezzofondista .
Su di lei e su Cristina Falchi ho scritto la mia tesi di Laurea all’ISEF di Firenze .
Sono vicina a Renata Silvia e Irene in questo momento così doloroso .
Ciao Claudio, il tuo entusiasmo e lo spirito vitale che hai sempre sprigionato continuerà a sostenerci nel tuo ricordo,
Angela .
Mauro Guerrini
Mi disse, nel suo accento romanesco sorridendo a uno dei tanti Campionati di Società: “A guerrì, la staffetta è più importante della gara individuale, i 200m li farai la prossima volta, tanto gareggi sempre; a te, te tocca i 400m individuali e la 4×400 più la 4×100, che per il punteggio societario sono gare che pagano di più in termini di punteggio, quindi più importanti”. Non ricordo dove eravamo, se Arezzo a Pistoia o a Livorno, forse Firenze, vai le ho dette quasi tutte; Claudio entrò in punta di piedi agli inizi degli anni ’80 nella dirigenza dell’Uisp, in quel momento storico, passava veramente da un’era all’altra (l’era di Foffo – Rodolfo Dionisi, con i suoi tanti mezzofondisti stava finendo) e i Campionati di Società che prima non c’erano diventarono il motore trainante dell’atletica locale e nazionale, sempre e solamente individuale. Mi adeguavo sempre alle sue scelte per le gare societarie, mai uno screzio, sempre gentile e pacato con tutti, condito da un sottile umorismo inglese detto con l’accento romanesco. una volta gli dissi:”La mia vita atletica è costellata de romani, fin dal militare, alla ‘Compagnia Speciale Bersaglieri Atleti’, dove l’allora tenente Maurizio Pozzi di Roma, comandava tale compagnia, e una volta congedato trovai Claudio a Siena, e a suo fianco per quasi vent’anni abbiamo fatto atletica, lui da dirigente e io da atleta-allenatore, e lui metteva le basi per la bella atletica di oggi con atleti e tecnici di livello nazionale e internazionale. Grazie Claudio.
Eugenio Alfieri
Ciao Claudio.”il PRESIDENTE”la persona che con il suo intuito mi ha fatto avvicinare a quella meravigliosa disciplina del salto con l’asta…Da un suo “ci mancherebbe un astista per i campionati di società ti vedrei portato”….ho passato degli anni fantastici insieme a quella che era la grande famiglia dell’Uisp Atletica. Grazie
Marco Giovannetti
Claudio Perucchini ci ha lasciati.
Claudio è stato un protagonista assoluto della nostra società.
Lo dico sopratutto ai giovani che non l’hanno conosciuto.
Claudio era il motore di quella squadra forte e organizzata che era l’UISP ATLETICA di quegli anni.
Eravamo amici (io ero il responsabile tecnico) dentro e fuori i campi di atletica.
Persona sensibile, aveva per tutti i ragazzi un attenzione che prescindeva dalle loro qualità atletiche.
Abbiamo trascorso insieme un periodo bello e indimenticabile della nostra vita.
I ragazzi e le ragazze (ora uomini e donne) lo sanno bene.
L’entusiasmo di Claudio era coinvolgente.
Non solo gare e allenamenti, ma anche vacanze estive con il mitico pulmino Whurz ( mi pare si chiamasse così) …
Tanti episodi, tante risate come quella volta che Claudio, sempre attento ai regolamenti, fece gareggiare nel getto del peso, dove la nostra squadra non aveva copertura, Saverio Manca (fondista di 60 kg) che a malapena riusciva a tenere l’attrezzo in mano!
Riuscimmo a qualificarci ma l’episodio è rimasto nella storia dell’UISP!
Addio Claudio sarai sempre nei nostri ricordi.
Andrea Sestini
Sono davvero dispiaciuto.
Un aneddoto che mi viene in mente, e che è uno dei primi ricordi di Claudio, è legato ad una trasferta fatta in treno a Napoli per i campionati Italiani UISP. Erano i primi anni 80 e durante il viaggio, lungo una vita, per vincere la noia ad un certo punto Claudio, con un attacco a sorpresa, fece un gavettone ad una ragazza. Da lì si scatenò una guerra di gavettoni che durò fino all’arrivo. Quando scendemmo dal treno l’acqua colava dagli scalini come alla cascate del Niagara, ma il viaggio passò in un baleno.
Ce ne sarebbero poi tantissimi, tra gare e vacanze, dai campeggi in Liguria e in Austria,ai viaggi in riviera romagnola.
Che peccato.
Un saluto
Serena Minucci
Quanti bellissimi momenti passati insieme sui campi di atletica! Ti porterò sempre nel mio cuore per avermi trattata come una figlia, incoraggiandomi ad ogni gara e come sempre dicendomi “vatti a cambiare”; poi, vittoriosa, tornavo da te mi abbracciari forte e mi davi una pacca sulla spalla! Ciao Claudio oggi sono io ad abbracciarti forte! Serena
Marco Nesi
Sono tanti i ricordi che mi legano a te Claudio. Troppi e così intensi e piacevoli che è inutile in questo momento provare a dargli un ordine. Per così tanti anni, in pista e fuori, sei stato punto di riferimento, familiare presenza, amico fidato. A te, all’affetto che manifestavi nei nostri confronti, a quel tuo farci sentire famiglia devo, con riconoscenza, l’odierno conforto di amicizie profonde che nate o fortificate sul campo di atletica, hanno saputo traversare i decenni.
Ti ricordo sul Wurz proprio nel giorno in cui, orgogliosi della sua prestazione, così battezzammo il nostro pulmino.
Con il profondo affetto di sempre. Marco.
Gianni Betti
Stand by me – Ricordi di un’estate
Ciao a tutti, in un momento così triste credo che sia utile e bello ricordare i momenti passati insieme a Claudio Perucchini. Nel mio caso ce ne sono stati tanti. Come atleta, come dirigente, come autista di Silvia per il suo matrimonio.
Il ricordo più intenso va comunque a quell’estate del 1988, l’estate dei miei 18 anni, passata in Carinzia dove ci aveva portati Claudio, con Renata, Silvia e Irene. Un’estate nella quale abbiamo imparato a fare “gruppo”, anche nella suddivisione dei compiti da svolgere nella vita di campeggiatori da Underwald sul Faaker See. Abbiamo imparato a conoscere culture diverse, a sviluppare quella dimensione Europeista, tanto caldeggiata da Claudio, che tanto importante è stata nella mia vita, e che proprio in queste settimane è messa in discussione dalle vicende del Covid-19. Abbiamo esportato la “cultura senese”, cimentandoci nell’ormai famosissimo ”Palio d’Arnaitz”. Ancora oggi, basta uno sguardo con Stefano B., per ripensare a quei 3000 metri corsi a folle velocità dall’ ”Albergo delle donne” al campeggio per non beccarsi l’imminente temporale estivo.
Ciao Claudio, ci mancherai.
Leonardo Nannizzi
Tanti anni passati sulle piste di atletica, prima con Foffo Dionisi, un concetto di sport fatto in casa, poi con l’arrivo di Claudio e del suo sogno, quello di creare una società più solida strutturata e competitiva, con Renata sempre al suo fianco. Un periodo che ho vissuto in pieno assieme a quella crescita a cui ho avuto l’onore, insieme a tanti altri compagni, di vivere. Ricordo sempre la sua faccia stravolta quando ad un campionato di società a Livorno, io e Nicola Corti arrivammo 5’ prima dello start, corse immediatamente dai giudici e fece ritardare la partenza per il tempo necessario di cambiarsi in mezzo alla pista e partecipare alla gara. Dopo ci chiese spiegazioni, ma con un sorriso, ed è con quel sorriso, sempre carico di umanità, che lo voglio ricordare, adesso che sarà sulla grande pista a incitare! Un abbraccio a Renata, Silvia e Irene, CIAO CLAUDIO…un tuo atleta
Damiano Pecchioli
Claudio era una persona eccezionale, dotato di una energia e un entusiasmo che metteva in tutto ciò che faceva. Ricordo le ore passate a telefonare ai ragazzi per avvisarli delle gare e, quando ad un certo punto io gli domandavo se fosse troppo tardi per chiamare nelle case lui mi rispondeva sempre di continuare, anche se eravamo vicini a mezzanotte!
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varie immagini dall’archivio di Mauro Guerrini
Ciao Claudio, Ciao PRESIDENTE!
Grazie per tutto quello che hai fatto per me e per L atletica Senese. Ricordo quando mi “iniziasti” all’atletica dopo gli studenteschi del 1980. Da quel momento è cambiata la visione della vita, sana, sfidante ma sempre nel rispetto degli altri.
Grazie per le volte che mi prendevi il tempo sui ripetuti e mi spronavi a migliorare sempre.
Forza Claudio!
Alessandro Toscano
Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno voluto lasciare il proprio pensiero al mio papà. Avete scritto delle cose bellissime e soprattutto vere, solari, concrete proprio come era lui. La Uisp è stata una parte molto importante della sua vita e sono molto orgogliosa di essere la figlia di un uomo che è riuscito a suscitare tante emozioni in ognuno di voi.
Grazie veramente a tutti di cuore.
Direttamente o indirettamente ho sempre fatto parte della famiglia Uisp ; ma la mia partecipazione attiva iniziò proprio grazie a Claudio quando negli anni’80 portò la sua carica creativa ,umana e di esperienza professionale all’interno della Società che , da lì a poco avrebbe compiuto un balzo epocale .
Claudio ha dimostrato che nello sport e nella vita si può essere dei Campioni anche senza mai aver messo le scarpette chiodate o aver calcato una pedana. Lui è stato un Campione ! Ti abbraccio, ci mancherai !
Una notizia inaspettata e che mi ha messo tanta tristezza. Nello stesso tempo è riemerso il ricordo di quei tanti bei momenti al campo scuola, delle gioiose trasferte con il pulmino e delle mie prime “fughe” dalla famiglia grazie al Sig. Perucchini (così l’ho sempre chiamato!) che telefonava per prendersi la responsabilità. Faccio le mie più sentite condoglianze alla famiglia e mando un grande bacio a Claudio. Ciao e grazie dei bei momenti che ci hai regalato negli anni ’80! Non ce li dimenticheremo mai.
Letizia Marsili
Anche se ho lasciato il mondo dell’atletica quasi all’improvviso, il ricordo di Claudio e del tempo trascorso insieme me lo porto sempre nel cuore.
Un abbraccio a Renata, Irene e Silvia.
Zurigo 20.04.2020
Non si trovano mai le parole, quelle giuste, di fronte ad un saluto così importante. Si, perché io preferisco immaginare un saluto, un semplice “arrivederci”, pensando a un qualcosa che potrà accadere di nuovo. Poi sarà la memoria che farà tornare le emozioni e i ricordi più forti.
Per fortuna “dico io” perché anche difronte all’inesorabile tempo che vola so che non dimenticherò mai quel viso da attore hollywoodiano, regale e dolce di un uomo come Claudio.
Grazie per quel senso di famiglia e appartenenza che hai saputo creare in un luogo e in un gruppo di atleti, allenatori ed amici che in quegli anni ho avuto la fortuna di incontrare. Grazie per aver trasformato la bellezza di uno sport individuale come l’Atletica Leggera in uno sport di unione e di profondo legame affettivo. Questa sensazione netta, fortissima come una ritualità che si presentava ogni volta in allenamento o in una nuova gara è la costruzione intangibile di quello spirito che hai donato alla tua Società, trasmettendo concretezza, dedizione e passione in modo vincente, anche quando di vittorie in pista, non ne vedevano.
Caro Claudio sei la motivazione pochi istanti prima di quella gara a Grosseto nel 1995. A quel tempo ero allievo ufficiale dell’Esercito e tu reclamasti a gran voce la presenza di un tuo atleta ad una competizione scrivendo al Comandante del Reggimento Addestrativo di Cesano di Roma.
Grazie Claudio, grazie di tutto e per tutto quello che ci hai trasmesso e che possiamo trasmettere ai nostri figli.
Un forte abbraccio a Renata, Irene e Silvia
Gabriele Barbucci
Trentatré anni fa, alla fine di aprile del 1987, facevo il mio primo timido ingresso nella pista dello stadio di Siena. Fu l’inizio di una grande avventura con un gruppo fantastico, di cui Claudio e Renata con la loro presenza costante erano il legante ed il vero motore. A giugno fu Claudio a spingermi sui 400. E poi le tante trasferte. Il pensiero va a quell’estate del 1988, in Carinzia; alle tre settimane trascorse con gli amici dell’atletica, con Claudio e la sua famiglia; ricordo con tenerezza i suoi consigli al bordo della pista di Klagenfurt. Abbiamo fatto gruppo, ci siamo sentiti famiglia. Quel gruppo è ancora integro tra di noi. E questo lo dobbiamo al suo modo di interpretare l’atletica e lo sport. Grazie Claudio!
Un abbraccio a Renata, Silvia ed Irene.
Apprendo con profondo dispiacere la notizia della scomparsa di Claudio. Lo ricordo e lo rivedo nei ricordi degli amici. Anche io ho avuto il privilegio di fare parte della famiglia UISP Atletica negli anni 80 e di fare sport, pur essendo privo di talento e un po’imbranato, e di crescere come persona. Claudio e la sua famiglia sono stati indispensabili a creare quell’ambiente di sana sportività e amicizia. Il Presidente “Peru” aveva sempre una parola di stimolo per tutti.
Quante emozioni indimenticabili ! Un abbraccio a Renata, Silvia, Irene.
Leonardo Savelli- Varese