Yohanes Chiappinelli chiude complessivamente al diciannovesimo posto i 3000 siepi dei Campionati mondiali di Doha, correndo in 8’24″73, ottavo della propria batteria, rimanendo così escluso dai migliori quindici che venerdì si contenderanno il podio nella finale.
Sorteggiato nella prima delle tre batterie di qualificazione, l’allievo di Maurizio Cito doveva concludere tra i primi tre per accedere automaticamente alla finale, oppure cogliere uno dei sei migliori tempi complessivi di ripescaggio.
Sulla carta la batteria con maggiore tasso tecnico (quindici partenti, nove atleti con personali inferiori a quello di Chiappinelli), di fatto la gara in cui è impegnato il ventiduenne senese conferma le aspettative consegnando i tempi migliori del lotto con il successo all’etiope Wale in 8’12″96, davanti al francese Bedrani, 8″13″02, e al keniano Bett, 8’13″07, automaticamente in finale.
Gli atleti dal quarto al settimo posto conseguono invece quattro dei sei tempi (considerando i 46 atleti complessivi in gara nelle tre batterie) per il ripescaggio alla finale, ribadendo che si è corso forte, con Yohanes Chiappinelli che rimane a poco più di due secondi dal crono necessario per il ripescaggio, sicuramente frenato nell’ultima parte di gara da un errore nel passaggio alla riviera (non visto in televisione).
L’allievo di Maurizio Cito si muove sul ritmo del proprio personale (8’24″26), con il rammarico di non essere riuscito a cogliere un piccolo miglioramento che avrebbe aperto le porte all’élite mondiale, ma con la consapevolezza che a ventidue anni, al secondo mondiale e dopo il bronzo agli Europei di Berlino, ci sono ampi margini di miglioramento.
Lettura di gara accorta per Chiappinelli che ha faticato a correre sciolto nel primo chilometro particolarmente caotico, per poi rimontare posizioni nel secondo mille, e una discreta tenuta nell’ultimo chilometro, contraddistinto dall’errore precedentemente descritto.
La finale, che vedrà al via 8 siepisti africani, 4 nord-americani, e tre europei – tra cui l’argento di Berlino, lo spagnolo Carro (quest’anno 8’05″69) soltanto ripescato – conferma l’estrema competitività del contesto globale; livello per il quale Chiappinelli e Cito stanno lavorando, e per il quale Doha ha rappresentato una necessaria tappa di passaggio.